Terzo appuntamento dei quattro dedicati al tempo in ferrovia.
Puntata particolare, perché parleremo di una stanza e di orologi non attualmente visibili al pubblico.
Nel fabbricato viaggiatori della stazione di Cagliari (per intenderci, la stazione è composta dai fabbricati, dai depositi, dalle officine, dai fasci di binari e così via, mentre quello che i non ferrovieri chiamano “stazione” è in realtà il solo fabbricato viaggiatori), subito sopra la pensilina, dietro le bandiere, c’è quella che una volta era la stanza più importante delle ferrovie in Sardegna, la stanza del Direttore.
L’ultimo direttore della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde fu l’ingegner Bartolomeo Figàri, padre del famoso pittore Filippo.
Fu sotto la sua direzione che si realizzò la transizione da Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde a Ferrovie dello Stato: Il 31 Dicembre del 1919, infatti, la CRFS confluì (ultima fra tutte le compagnie private) nelle FFSS.
Da allora la stanza venne utilizzata da tutti i Direttori Compartimentali delle Ferrovie dello Stato.
Attualmente la stanza è nella disponibilità di Fondazione FS che è la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa del restauro e messa in servizio di tutto il materiale rotabile storico in Italia (compreso il nostro treno) e gestisce alcuni grandi musei, fra cui quello di Pietrarsa vicino Napoli (andatelo a visitare, ne vale sicuramente la pena).
All’interno di questa stanza fanno bella mostra di sé alcuni magnifici dipinti del pittore Stanis Dessì e anche due splendidi orologi.
Il più piccolo è un “Tempus Fugit”, orologio da tavolo dotato di quadrante finemente cesellato e di meccanismo con un piccolo pendolo e suoneria a campana, infatti diversi martelletti potevano far suonare il cambio delle ore.
Il secondo è probabilmente l’orologio per antonomasia, ossia il magnifico pendolo costruito dalla ditta Italo Fioretti, attiva a Cagliari dal 1882 in poi.
Altri orologi prodotti da questa ditta possono vedersi nella palazzina del municipio di Macomer e in piazza Gallura a Tempio Pausania.
L’importanza di questo orologio a pendolo è che con ogni probabilità potrebbe essere un orologio di riferimento di grande precisione (Regolatore), in pratica serviva per regolare l’orologio del capotreno il cui orologio, prima della partenza, veniva piombato in modo da evitare che si potesse modificare l’orario impostato.
Di certo è un magnifico esemplare dotato di un grande e pesante contrappeso nonché di regolazione fine della dilatazione in modo da garantirne l’assoluta precisione.
Purtroppo questi due magnifici esemplari non sono più funzionanti, forse il bombardamento che ha distrutto gran parte della stazione di Cagliari (e anche gran parte della città) ha danneggiato i meccanismi.
Auspichiamo che si possa almeno tentare il restauro.
La settimana prossima concluderemo la serie dedicata al tempo ferroviario con un incredibile esempio di come attraverso accurate ricerche storiche si possa ricostruire tutta la storia di un orologio che ha fatto il suo servizio nella Compagnia Reale delle Ferrovie.
Seguiteci!
Bibliografia: http://web.tiscali.it/orologisardegna/